Recensioni

RECENSIONI

“Con serietà e disciplina, Giovanni Pronzato guarda ormai da molti anni a un rinnovamento in quella tradizione paesaggistica ligure all’interno della quale è maturata la sua visione artistica. […] Lontana dai clamori delle mode e rispondente a proprio movimento poetico – che non a caso pare prediligere il “sottovoce” sbarbariano – la pittura di Pronzato, quando non ascolta la musicalità del mare in riva o il richiamo della verde natura, sa cogliere con sguardo appassionato, nobilitandoli, perfino scorci di quasi corsiva quotidianità urbana.
La sua “sfida” discreta è lanciata in una zona nella quale le emozioni pesano, ma si distillano in laborioso silenzio, nella limpidezza di una pennellata, nell’addolcirsi di uno scorcio lambito da una luce.”
Mauro Bocci, Giornalista e Critico d’Arte

“Trovare oggi un artista che, con il cavalletto in spalla vada a cercare ispirazione per dipingere paesaggi comincia ad essere difficile. Giovanni Pronzato appartiene a questa rara categoria. Così può cogliere dal vero le più sottili vibrazioni di luce, le ombre tremule degli alberi, i contorni del paesaggio. I quadri di Pronzato nascono dalla realtà che colpisce l’occhio e si radica nella memoria così che l’opera si realizza con il segno libero del momento ispiratore e si completa con la tavolozza il ricordo.
Nei paesaggi la luce non è mai invasiva ma raccolta in delicate campiture che donano all’opera una atmosfera fuori dal tempo: come un reperto, appunto, della memoria.”
Nalda Mura, Giornalista e Critico d’Arte

“I pittori affezionati ai loro luoghi hanno anche una funzione di diffusione dello spirito di osservazione della natura e di amore per il paesaggio.
Nelle opere più recenti di Giovanni Pronzato, si nota un’ulteriore deriva verso una pittura quasi informale, dove il gioco dei colori esalta quel senso di amore per i luoghi che va dipingendo, sensazione che viene colta da pubblico a giudicare dal successo delle sue mostre.”
Pier Luigi Reiner, Scrittore

“Pronzato si pone di fronte al paesaggio inserendo elementi naturali che si esaltano con la presenza di elementi architettonici, elementi che egli usa come quinte sceniche che aiutano a dare profondità a tutto l’impianto pittorico. La predilezione per formati piccoli consente all’artista quella svelta gestualità dei tratti che certamente deve essere considerata uno dei suoi sogni di libera espressione da sempre perseguita.”
Raimondo Sirotti, Pittore, Presidente dell’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova

“Pronzato afferma “Io preferisco il paesaggio a tutto. Sono convinto che il pittore debba essere anche uno spirito religioso, ed io avverto maggiormente un senso mistico nel paesaggio”. La natura, quindi, come libro della vita, è la fonte della sua ispirazione. Come per i poeti ed altri artisti liguri. Certo, a ben guardare, ritroviamo gli stilemi di Salietti, di Rambaldi, di Saccorotti, della “Scuola dei Grigi”, o l’impronta tarda dei Macchiaioli; dai suoi quadri emerge una visione recondita e crepuscolare degli angoli più riposti di Genova, dell’entroterra ligure, di Bonassola e San Fruttuoso. È la Liguria di Sbarbaro e di Montale, ma senza malinconia nè perplessità. Anzi. È una Liguria che si fa cielo azzurro, mare trasparente, viali ombrosi, ville Corite. E l’esplosione chiara e felice dei colori, le viuzze recondite ed accoglienti, il mare invitante ci riportano alla gioia intatta e intensa di quando, bambini, guardavamo il volo delle rondini con il cuore proiettato verso una indefinibile speranza.”
Rosanna Arrighi, Scrittrice, Critco d’arte

“…opere in cui l’amore per il paesaggio ligure, per la natura morta, i fiori, raggiunge un tono di elegiaca chiarezza ricca di sfumature e di una lucida padronanza del mezzo espressivo. Le ricerche coloristiche di Pronzato sono sostanzialmente dirette a portare sulla scena impasti cromatici non lontani da una realtà effettiva. Soprattutto nei paesaggi il pittore sa cogliere gli aspetti più autentici senza abbandonarsi al gusto ed alla moda della deformazione.”
Il Lavoro, Quotidiano Genovese

“Siamo abituati ad associare le tele dei pittori impressionisti alla musica composta dei loro contemporanei e la loro ricerca di similitudini nei loro linguaggi. Cattedrali al tramonto o sommerse, suono di campane dall’aldilà, Impasti di registri d’organo trasferiti sulla tela, stessi gesti pitagorici per catturare la griglia delle prospettive e dei punti di fuga. Qui il pittore Pronzato lancia la sua sfida ai giovani dalla sua avanzata età, senza rinnegare nessuno dei suoi antichi amori giovanili e saggi consigli dei maestri. Non ha paura di sembrare démodé, e nemmeno si pone il problema della posterità. Compie il suo piccolo miracolo di metamorfosi e si avvicina al sole senza temere che si sciolga la cera delle sue ali. Cosa ci dice? La sua verità e il suo segreto di semplicità. Come faccia a conservare una sua identità senza la preoccupazione di stile omogeneo, lo si scopre con il nostro coraggio di calpestare i suoi sentieri che l’orgoglio di alcuni considerano, sbagliando, ormai scontati. Ci troviamo bene, come si sentivano a proprio agio i nostri antenati nel godere i macchiaioli toscani o i Corot d’oltralpe. Leggo alcune critiche che cercano di trasmettere al catalogo la bravura di chi le scrive, più che il senso d’avventura che ci propone il pittore con il suo alto artigianato. La provocazione consiste proprio nell’umile atteggiamento del pittore che non teme il giudizio, e si preoccupa più dell’accoglienza che i suoi piccoli paesaggi garantiscono all’occhio di chi vi si abbandona.
Franco Soressi, Musicologo

Ho considerato la tua produzione e sinceramente ne stimo la qualita’.
Apprezzo, nella “crosa” che hai raffigurato, l’aerea dissolvenza delle forme concrete nell’atmosfera limpida, dote oggi assai rara, cui va la mia ammirazione. E sono queste, le considerazioni autentiche, propriamente pittoriche, che ci uniscono.
Giannetto Fieschi, Pittore
commento alla Personale del 2002 presso Art Club Il Doge, Genova

Mostra di Pronzato allo Spazio Casoni, CHIAVARI
Si alza il sipario su una nuova iniziativa allo Spazio Casoni di piazza San Giovanni. Venerdì, alle17.30,sarà inaugurata la personale di Giovanni Pronza­to. Pittore genovese, con una spiccata predilezione per il paesaggio, l’opera e lievità di Pronzato sono richiamate da diversi testi specializzati, fra cui “Comanducci terza edi­zione”, “Quadrato”e “Diziona­rio degli artisti liguri” edizioni De Ferrari.
«Il dipingere è l’at­to emozionale che sento sem­pre verso il soggetto (sia esso la natura, un paesaggio o al­tro).Mi accosto quindi alla te­la, provando a trasmettere l’e­mozione che mi detta l’istinto in quel determinato momento – così spiega la propria tecnica – Sono solito inserire il sogget­to disegnandolo direttamente con il pennello; coloro la superficie con tonalità uguali, sia calde che fredde, risaltando i toni contrastanti che la natura mi detta. Disegnare il soggetto con il pennello, e non prima a matita, fa sì che il dipinto ac­quisti più volume e attribuisce al colore più musicalità. Que­sta tecnica ci viene tramanda­ ta dai coloristi veneti».
Il pittore ha all’attivo nume­rose mostre personali e altret­tante partecipazioni a esposizioni collettive.
Di lui scrisse il critico Mauro Bocci: «Lontano dal clamore delle mode e rispondente a un proprio movi­mento poetico, la pittura di Pranzato sa cogliere con sguar­do appassionato, nobilitando­li, perfino scorci di quasi corsi­va quotidianità urbana».
su IL SECOLO XIX, 8 Marzo 2022

“L’artista prende avvio nel suo percorso artistico da quella scuola ligure di derivazione ottocentesca che pone l’attenzione principalmente alla rappresentazione paesaggistica.
Pronzato è stato allievo dell’artista genovese Orlando Grosso ma, pur facendo suoi gli insegnamenti del maestro, se ne è discostato nell’interpretazione andando verso un dipingere più immediato e sentito, portando verso la modernità la tradizione regionale. Egli interpreta il pedaggio come un essere vivente che trasmette emozioni e suggestioni; riproduce nell’immediato quello che vede procedendo, con una pennellata breve e veloce, nella costruzione volumetrica attraverso il colore e gli accostamenti cromatici. La luce di Pronzato è una straordinaria suggestione visiva. Osservando un suo quarto capiamo esattamente in quale ora del giorno è stato dipinto, come un’istantanea del momento.”
Barbara Cella, Gallerista (su Il Secolo XIX, Aprile 2022)


Guarda il leaflet dell’esposizione presso la Galleria De Pasquali


Guarda il leaflet dell’esposizione presso il Circolo Italsider del dicembre 1994 con lo scritto di Mauro Bocci


Guarda il leaflet dell’esposizione presso la Galleria Tavarone del giugno 1996


Guarda il leaflet dell’esposizione a Palazzo Ducale presso presso Marcello Cambi del maggio 1997


Guarda il leaflet dell’esposizione presso Art Club Il Doge del gennaio 2002


Guarda il leaflet dell’esposizione presso Art Club Il Doge del dicembre 2005